Tanti anni sono passati da quando conobbi per caso un giovane calabrese che si dilettava a scrivere per un piccolo giornale locale. Ricordo che lo incontrai sul traghetto per Villa San Giovanni,.Io dovevo raggiungere Bianco con la mia auto, lui doveva andare a
Bova.Ci accordammo di farci compagnia a vicenda.
Tra le altre cose mi volle raccontare di una sua esperienza straordinaria vissuta di recente,
Inizialmente ebbe uno sfogo violento verso coloro che consideravano la Calabria solo terra di
drangheta, sapendo perfettamente che la nostra amata Regione è
sopra tutto storia,cultura, folclore, paesaggi e misticismo.
La sua esperienza vissuta di recente riguardava proprio il misticismo.
Qui di seguito riporto fedelmente il suo racconto usando le sue stesse parole.
"Nel 1987 ebbi la fortuna di conoscere la più grande mistica vivente.
Quegli occhi non li potrò mai scordare. Hanno qualcosa di straordinario, d'indefinibile. Due gocce di pace in un corpo minuto e nervoso. Sono gli occhi di
Natuzza Evolo, la gran mistica che da sempre fa parlare di se per le eccezionali facoltà di cui è dotata.
Mi ritrovai nella sua modesta casa di
Paravati, un quieto villaggio nel comune di
Mileto in provincia di Catanzaro.
Mi ero adeguatamente preparato leggendo qualche libro sulla sua vita di questa "umile serva del Signore". Ma quando
Natuzza mi è stata d'innanzi accogliendomi nel
suo piccolo salotto, mi accorsi che le parole nulla o poco servono per descrivere eventi che sfuggono alla dimensione del quotidiano.
Quegli occhi mi attiravano come una calamita, io giovane intellettuale mi ritrovai a fare la figura dello sprovveduto. Incespicavo sulle domande , non sapevo cosa chiedere. Lei stessa mi venne in soccorso rispondendo a quelle domande che non ero stato in grado di porre.
Mi venne in mente la sua storia, quando all'età di 14 anni prese servizio, come cameriera, in casa di un avvocato del luogo. In quella casa si manifestarono fenomeni che avrebbero segnato la sua esistenza. Lì ha avuto le prime visioni ed i colloqui con i defunti, con i Santi, Gesù Cristo e la Madonna.
Poi negli anni e ogni anno, nei giorni del Venerdì Santo, le terribili sofferenze che affliggono il suo corpo e la sua anima. Sembra impossibile che una donna così minuta ed indifesa, possa sopportare gli atroci dolori e la assalgono in quel preciso giorno e nel periodo che va dalle 11 alle 14,30, quello in cui si è compiuto il sacrificio estremo di Cristo.
Durante questo periodo
Natuzza cade come in catalessi, ha
sudorazioni ematiche, i battiti del suo cuore diventano impercettibili.
Sul cuscino le perdite di sangue si trasformano in disegni raffiguranti la Madonna, il volto di Gesù o in semplici frasi di contenuto religioso.
Centinaia di fazzoletti con cui
Natuzza si asciuga il sudore, sono rimasti "impressionati" dal suo sangue che assume, miracolosamente, la forza di immagini ed espressioni in lingua straniera.
Altro fatto veramente incredibile sono le sue diagnosi mediche. Ma ancora più incredibile è che questa piccola donna, totalmente analfabeta, riesce ad individuare il tipo di malattia di cui una determinata persona è affetta, con perfetta terminologia medica.
Ancora oggi
Natuzza, vecchia ed ammalata, continua a soffrire, a dedicare il suo tempo alle persone che vanno a trovarla, a pregare con loro, a dialogare con i defunti."