Il nome tuo, un inno al gentil sesso,
m'ispirò questo umile poema,
ti chiami Desirè, che grande pena
averti conosciuta solo adesso.
Nessuna forza mi potrà fermare,
io sol di te parlat voglio,
dovrai rimaner su questo foglio
perchè sei tu la musa da adorare.
La mia penna che ormai sola scrive
mi dice che sei nata per amare,
averti accanto e poterti baciare,
mi fa capire il perchè si vive.
Io sono un umil peccatore.
molto spesso ho sbagliato nella vita,
forse sol tu, bambina mia adorata,
potresti cancellare il mio dolore.
Io ero sol, con i miei amor passanti,
ma forse più che amor eran desir,
tu mi facesti conoscere i sospir
che anelano i cuori di due amanti.
I tuoi occhi che adornano il tuo viso,
rispecchiano l'immensa tua beltate,
le tue labbra da me desiderate,
racchiudono l'eterno tuo sorriso.
Dolce fanciulla natura ti fu amica,
ti diè virtute, bellezze e austeritate,
anche le foglie gialle già cadute,
al tuo passar riprendono la vita.
Si bella, si soave, così pura
che solo Venere la dea ti si avvicina,
tu, stella lucente mattutina,
amor infondi ad ogni creatura.
f.scordino
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